L’Ente morale “Michele Di Sangro” tra passato e futuro è il titolo di un partecipato convegno che si è tenuto il 7 giugno a Posta del Principe, a San Severo. A renderlo noto è un comunicato stampa sul tema pervenutoci in redazione a firma del suo presidente Giorgio Soldano. Comunicato che pubblichiamo quasi integralmente. Tanto, per dovere di cronaca ed obiettività dell’informazione.
A dare peso alle parole nella sala era predisposta anche una piccola mostra con l’esposizione di alcune mappe con le centinaia di particelle di terreno della tenuta di Santa Giusta. Il materiale è costituito da due tavolini , tre antichi registri dei verbali, scritti a mano con la bella grafia dell’epoca. Già dalle 18,30, la sala era già riempita al massimo della sua capienza.
Dopo i saluti del Presidente dell’Ente, Giorgio Soldano, già docente di lungo corso e dirigente scolastico, che ha ringraziato gli ospiti, è intervenuto per i rituali saluti istituzionale il Sindaco della città, Francesco Miglio, che nel portare i saluti dell’Amministrazione Comunale, si è congratulato vivamente per l’iniziativa intrapresa che da lustro, facendo conoscere la storia di un passato avvertito di uomini e cose della città.
Sono intervenuti in successione Giuseppe Clemente e Ciro Panzone, che hanno relazionato approfonditamente sul principe Di Sangro e sulle innovazioni portate avanti nel campo dell’agricoltura a Torremaggiore e in Capitanata in generale e sulla lunga lotta giudiziaria condotta da Elisa Grohan, attiva moglie del Principe.
Ad allietare la serata ci ha pensato, tra un intervento e l’altro, Salvatore Villani, noto e valente etnomusicologo, originario di Rignano Garganico. Quest’ultimo si è esibito, facendo ascoltare alcuni dolcissimi canti di Matteo Salvatore sulla fame e la povertà del l mondo contadino della sua epoca.. Tra l’altro, il Polverone, Padrone mio, Lu soprastante.
Antonio d’Errico Ramirez e Alfredo Ciavarella hanno parlato, invece, della storia travagliata dell’Ente Di Sangro, mentre l’assessora Simona Venditti si è soffermata sulle prospettive future dell’Ente e in particolare sulla realizzazione imminente di un progetto già finanziato , per la ristrutturazione di un vecchio immobile di Posta del Principe, per realizzarne un campo polifunzionale che possa essere a disposizione della città per il coinvolgimento di studenti e associazioni varie.
L’intervento finale del Presidente dell’Ente, Soldano, ha messo in evidenza alcune criticità . Egli ha riferito che oggi del grande lascito iniziale dell’Ente è rimasto solo il 10%, cioè 345 quote di terreno della grandezza media di mezza versura. Quasi un terzo di esse sono con contratto enfiteusi e quindi destinate nel breve tempo ad essere affrancate e cedute a privati aventi diritto. Una delle prospettive per il futuro potrebbe essere la trasformazione dell’Ente Morale in Fondazione con l’approvazione di un nuovo statuto, per rendere inalienabile una quota della proprietà, precisando che il Consiglio di Amministrazione dell’Ente si è già mosso in tal senso , approvando in una delle sue prime sedute la bozza di Statuto predisposta dal notaio Lops. Altresì, ha inviato il documento finale al Consiglio Comunale per la discussione e l’approvazione definitiva dello stesso.
Posta del Principe potrebbe diventare un polmone verde della città di San Severo, valorizzando i suoi 120 orti sociali con la sua pinetina, incentivando le attività sportive già praticate (tiro a piattello, corsi di equitazione, aereo modellismo, tiro con la pistola) e con l’attività della ristorazione e ludico sociale insieme al centro polifuzionale di prossima realizzazione.
Posta del Principe potrebbe diventare una risorsa per San severo , un luogo ricco di storia che ha ispirato Nino Casiglio nel romanzo “La dama forestiera”.
A queste cose – ha sottolineato il Presidente Soldano, bisogna crederci e persistere in tale direzione, ovviamente trovando i finanziamenti pubblici necessari per mettere in sicurezza soprattutto la vecchi dimora del Principe Michele Di Sangro, che ha bisogno di interventi urgenti , prima che il tempo ne distrugga anche la memoria”.
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