Talvolta, per animare la vita sociale ed indirizzarla al bene comune, basta il simbolo. Nel nostro caso è l’accensione di una torcia, quella che significa speranza, che ti permette di superare la crisi (nel nostro caso la pandemia) e puntare verso un futuro migliore.
E’ quanto è accaduto l’altra sera a San Marco in Lamis. Il riferimento è alla fiaccola accesa nella centralissima Piazza Madonna delle Grazie, detta in modo ironico “rotondina”, per distinguerla da quella grande più in là, contenente l’artistico Arco della Via Sacra Langobardorum, inaugurata in tempi recenti. Opera, quest’ultima, del noto architetto internazionale, Antonio Pio Saracino, originario della cittadina.
Il tutto si è svolto solennemente alla presenza delle autorità civili, militari religiose della città. Non a caso la stessa è stata chiamata “Fiaccola della speranza” , che da nome ad un progetto ideato e messo in pratica dai volontari di “Protezione civile SM27”, comprensivo dello staff vaccinale. Associazione, quest’ultima, fondata e guidata, come risaputo, dal farmacista Ciro Nardella, da tempo onnipresente nelle manifestazioni di pubblico interesse e soccorso.
Per di più l’evento in parola rientra nell’ambito delle manifestazioni programmate dalla Pro Loco “G.Serrilli”, quella che un tempo si interessava della “fracchie” , le caratteristiche e tradizionali grandi torce che illuminano la processione del Venerdì Santo che nel corso di quegli anni aveva conseguito il massimo del successo. Tant’è che una di essa,assai grandiosa e ben fatta, dopo essere stata benedetta dal Papa fu accesa in piazza San Pietro, a Roma, ricevendone il plauso collettivo, a livello nazionale e internazionale (erano i tempi di Sabatino, presidente).
Stando ad un apposito comunicato stampa diffuso in ogni dove, come il video ad hoc, la predetta “realizzazione – sarebbe stata resa possibile -solo grazie alla collaborazione di gente sensibile, generosa e volenterosa, di artigiani locali e docenti dell’Istituto Giannone/moda”. Ecco di seguito di quanto messo in rilievo dalla nota diffusa dagli autori del progetto: ”…Una fiaccola simbolo di speranza, rinascita per la nostra comunità e per il mondo intero. Quest’anno più che mai il calore della settimana Santa ormai prossima ci deve unire. Con l’accensione della fiaccola vogliamo portare un messaggio di pace, di tolleranza, di rispetto e soprattutto di luce – hanno fatto sapere gli ideatori.
La stessa luce che ci ha guidato in questi due anni bui che ci hanno privato della vicinanza degli affetti più cari, che hanno visto tutti gli operatori sanitari in prima linea, due anni in cui siamo stati costretti a restare a casa, due anni durante i quali abbiamo visto tanta gente lottare per sopravvivere, ma che non hanno mai scalfito i nostri cuori e che ci stanno man mano restituendo la gioia dello stare insieme, di poterci radunare e prendere parte a tutti gli eventi Natalizi – è quanto si legge a termine della nota diffusa dagli autori del progetto”.
Il resto della coreografia lo fa l’albero a luci e l’illuminazione dei dintorni, creando una visione di insieme dal sapore natalizio per davvero unico ed ammirevole. Complimenti agli organizzatori!
N.B. Nella foto di archivio: Piazza Madonna delle Grazie (San Marco in Lamis)
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.