A renderlo noto è il collega Felice Lariccia, sempre attento e sensibile su tutto ciò che gli gira attorno. Questa volta lo fa con un servizio proprio diffuso in ogni dove, a cui ci siamo ispirati, Dopo la pediatra di lungo corso Gemma La Porta, anche la sua collega di libera scelta, Maria Rosaria Nardella, è entrata nel vivo nella somministrazione dei vaccini ai bambini dai 5 agli undici anni, a San Marco in Lamis.
Il tutto, come risaputo, sta vivendo il suo momento – clou presso l’hub vaccinale, istituito fin dall’inizio per tutte le età, presso la Palestra dell’edificio scolastico “Balilla”. Al riguardo, la pediatra ci ha tenuto a sottolineare l’importanza di siffatta scelta. “…. la cosa che più mi preme fare, oltre che ringraziare i genitori che hanno già deciso di farlo, è incoraggiare quelli che ancora non hanno deciso perché confusi da tante voci che non hanno nessun fondamento scientifico”.
A suo dire siffatta fascia d’età andrebbe assolutamente vaccinata”, anche se tra i più piccoli i sintomi che si avvertono sono talvolta scarsi, di lieve gravità o addirittura inesistenti. “…di contro, – afferma – ci sono dei gravi casi di Covid registrati in alcuni bambini, come il “long covid” o la sindrome “MIS-C”e quando un bambino contrae queste due forme di Covid grave le conseguenze sono davvero molto pesanti e quindi noi dobbiamo sempre tener conto che il bambino non deve correre rischi nemmeno quando questi numericamente sono bassi,
E questo non a torto, perché l’aspettativa di vita di un bimbo è molto più alta rispetto a quella di un anziano, quindi noi dobbiamo proteggere la vita di tutti e soprattutto abbiamo il dovere di proteggere la qualità di vita del bambino”.

Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.