
Continua il dibattito sulle idee-progetto per il rilancio del futuro di Rignano Garganico attraverso il PNRR – Attrattiva dei Borghi. Questa volta lo è sul fronte degli itinerari o percorsi turistici legati alla storia e alla preistoria.
In primis, si ipotizza, sull’esempio già sperimentato nella segnaletica delle strade mediante un’antica nomea dialettale riveniente dalla tradizione e dall’uso quotidiano, l’individuazione delle abitazioni di nascita degli uomini illustri e la posa in opera, accanto ai rispettivi portali, di una targa in pietra o in marmo riportando i loro nomi e gesta.
Tanto, in continuità con quanto già fatto per Padre Antonio Fania, Vicario Generale dei Francescani OFM, scrittore ed elemento di spicco della Cultura nella Roma di Pio IX e poi vescovo di Potenza, e per San Pio con la lapide affissa, a ricordo della visita ( prima nel Gargano dal Convento di San Giovanni Rotondo) fatta alla casa del suo maestro e confessore, il sacerdote Don Pietro Ricci (si veda il v. Padre Pio e Rignano, 2010).
Tra l’altro, l’ampliamento comprende: l’abitazione dello scrittore verista Giulio Ricci in Via Piccirilli; più in là sul fronte della casa di Raffaele De Lillo, farmacista e ufficiale garibaldino, ucciso al suo rientro a conclusione delle campagne per l’Unità d’Italia; quindi, in via Torretta, sull’uscio di casa del presunto ‘brigante‘, meglio filo borbonico, Saverio Longo, mandato a morte in quel di Foggia, solo perché ribellatosi ad alcuni soldati unitari che percuotevano a morte un contadino suo simile.
Un’altra lapide – illustrativa è da apporre accanto all’abitazione della famiglia di Giuseppe Montesano, in Vico Giano, il famoso questore inventore della Polizia scientifica in Italia, nonché protagonista risolutore di innumerevoli casi di cronaca nera, tanto da essere immortalato come personaggio protagonista in alcuni film, ispirati al romanzo La Donna della Domenica di Fruttero e Lucentini, e uno addirittura interpretato da Marcello Mastroianni.
Montesano, deceduto a 60 anni, è seppellito al Monumentale di Bologna, mentre il papà Vincenzo, segretario di lungo corso di Imola, scomparso successivamente a 90 anni e passa, è tumulato nel Cimitero di Rignano Garganico.
Così dicasi per tutti gli altri personaggi, compresi il marchese Luigi Corigliano; don Angelo Gentile, Superiore dei Salesiani di Torino ed allievo di seconda generazione di San Giovanni Bosco, ecc.
All’uopo, si dovranno marcare strettamente gli itinerari, riportati nel volume, ormai giunto alla 3 e. rivista ed ampliata “Rignano Garganico tra pietre e segni della storia“, Regione Puglia,2009 (presente in tutte le librerie nazionali e in Puglia, tra le quali la Biblioteca Provinciale di Foggia).
Ci sono poi gli itinerari esterni dei Dolmen, oggetti di escursione (“Masecca” e Piana della Madonna di Cristo e delle grotte, a cominciare da quella di Paglicci e a conclusione la Dolina di Centopozzi (la seconda del Gargano e d’Italia), rilevante sul piano paesaggistico-ambientale ed anche storico, perché i pozzi, un tempo sorgivi, sono citati in uno scritto – dicitura in latino risalente ai primi anni del Mille.

Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.