Festa grande, ieri primo marzo 2023, per Tonino e Sabina. Tanto per il 50° anniversario di matrimonio. Lo si è festeggiato in duplice forma, religioso e profano. Per quanto riguarda il primo aspetto, il tutto ha avuto luogo, a partire dalle ore 18.00, nella chiesa di San Rocco, patrono della paese con la celebrazione di una Santa Messa di ringraziamento a loro dedicata, officiata con sentimento da Don Santino Di Biase, coadiuvata in quasi tutto da Arcangela De Santis a nome e per conto dell’Azione Cattolica.
Al termine si è passato al rinnovo delle promesse e alla benedizione – scambio degli anelli, effettuato a seguito pronunciamento – preghiera del medesimo parroco e seguito con viva e visibile commozione dai due interessati. Funzioni, queste ultime, seguite con altrettanto pathos partecipativo dai presenti e salutate di volta in volta da scroscianti e ripetuti applausi dai fedeli e dagli invitati in genere.
Qualche ora, dopo, i due sposi ‘rinnovati’ si sono ritrovati nella sala magna dell’Hotel BorgoPace Ristorante – Bar di Borgo Celano (San Marco in Lamis), assieme ad una nutrita comitiva di parenti ed amici stretti. Qui è seguito l’usuale e sontuoso pranzo nuziale, a base di una miriade di secondi piatti di ostriche e pesci vari in quantità ,cucinati in vario modo dal personale esperto.
Tra l’altro il riferimento va ad Eda, una ragazza giovane e pimpante che ha servito i pasti dal primo all’ultimo, mettendoci delicatezza ed eleganza in ogni gesto e parola cordiale. Il tutto ovviamente si è chiuso con la torta ‘illustrata’ e firmata dai due contraenti e il servizio fotografico ispirato al momento eseguito con maestria ed arte da Luigi Ciavarella, esperto sempre pronto a fermare gli “attimi fuggenti” della vita e poesia (altrui).
Evviva e auguri agli sposi da parte della direzione e redazione della presente testata!
N.B. Secondo il dire degli sposi, per questa festa ci si è limitati al minimo indispensabile per motivi di lutto. E questo, a differenza del 25 esimo, celebrato in pompa magna , su gentile concessione del suo rettore, Padre Gerardo Di Lorenzo, al Convento Santuario di Stignano con: una cerimonia religiosa a tre preti e a doppia predica, confortata da trecento cinquanta invitati, una cena a sbafo, doppio concerto, balli ad uffa, nonché con una nottata indimenticabile trascorsa al freddo nella stanza di Monsignore senza corrente elettrica e con termosifoni spenti.
Non di meno avventurosa si presenta la nottata della prima edizione matrimoniale trascorsa nella loro casa di Foggia, con letto e visi imbiancati dalla tinta dei muri in scioglimento per via della rottura delle tubature domestiche facenti parte del Palazzo già del senatore Cappelli (il noto sperimentatore del grano “senatore“) in corso di restauro da parte dell’ultimo proprietario, Quirino Terrenzio.
Come non ricordare? É storia vera, già suggellata nel romanzo “Ritratto del giovane Ottavio…”, edito alcuni anni or sono con grande successo di critica e di lettori.
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