Grazia Del Vecchio, classe 1942, non c’è più. Ci ha lasciato in mattinata presso l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, dove era ricoverata da una diecina di giorni per accertamenti, rinviati più volte a causa del Coronavirus. Forse si tratta di male oscuro, ma non si è fatto in tempo ad accertarlo, perché è venuta meno all’improvviso.
Era una donna assai nota in paese per il suo altruismo e impegno nel sociale. Dove stava lei, animatrice nata e conoscitrice della tradizione, regnava sovrana l’allegria, perché riusciva ad ogni pie’sospinto a trovare la giusta soluzione al problema, anche quando si presentava capzioso ed insolubile. Quando accadeva qualcosa di grave in famiglia o nel vicinato accorreva immediatamente e soccorreva con ogni mezzo il prossimo, aiutandolo ad uscire dallo sconforto e a ritrovare la speranza nel futuro.
Negli ultimi tempi era impegnata in prima persona nel Terzo Ordine Francescano, aiutando la ministra del momento in tutte le sue incombenze sia religiose sia relazionali. Fin dall’inizio è stata un’attiva animatrice del Presepe Vivente. Lo faceva preparando i vestiti delle comparse e le recite essenziali.
Qualche volta le veniva meno la fantasia, ma lei non disarmava mai. Fino a pochi anni fa a soccorrerla nel suo impegno sociale ci pensava la mamma, Giuseppina Draisci, scomparsa due anni fa, all’età di quasi 104 anni, la più longeva del paese. Pure quest’ultima aveva un carattere gioviale e quindi sapeva suggerire alla figlia le battute giuste al momento giusto. Ma non per questo si può definire una donna inesperta della vita e dei suoi affanni. Da pochi anni sposata con due figli, un maschio e una femmina, Grazia venne a perdere il marito per un incidente sul lavoro, in Germania.
La disgrazia, di cui ne parlarono anche i giornali, accadde in un cantiere edile giusto 51 anni fa. Precisamente il 5 maggio 1969 quando lui aveva appena 31 anni e lei alcuni anni in meno.
Come si nota, proprio oggi corre il triste anniversario. Non è la sola coincidenza, l’altra concorre addirittura con il suo compleanno, che sarebbe capitato proprio domani. Grazia, dopo i primi anni di sofferenza e instabilità, si è fatto da subito coraggio ed ha allevato con pazienza e sacrifici immani i figli e poi ha contribuito ad accasarli, ricevendo la gioia di alcuni nipoti dell’uno e l’altro sesso, ormai tutti giovani e bellissimi. Una addirittura ha partecipato anche ai concorsi di miss Italia e Miss Mondo.
Quando li vedeva i suoi occhi si illuminavano e manifestava la sua contentezza ed orgoglio da ogni poro.
Ora Lei sorride dall’alto e veglierà sempre su di loro, questa volta con un sorriso in più, perché le sarà accanto il suo caro Vito, dal quale ora non si distaccherà mai più. La direzione e la redazione della presente testata esprime alla famiglia la sua infinita vicinanza.
Addio, Grazia, la comunità di Rignano non ti dimenticherà mai!
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.