Partecipata e commovente la Processione della Via Crucis, a Rignano Garganico.
La stessa ha sfilato, a cominciare dal tardo pomeriggio di ieri, attraversando in parte le strade pressoché deserte del centro storico di origine e fattura medievale e per il resto il nuovo e popoloso quartiere di San Rocco, facendo stazione di tanto in tanto per le dovute preghiere di rito. A significare il Venerdì Santo c’erano le pie donne vestite e velate di nero, piegate sul loro cuscino a mostrare gli oggetti-simboli della Crocifissione. A seguire il parroco Don Santino Di Biase insieme al resto del clero con le loro vesti sacre di penitenza e poi il Cristo morto disteso in barella, supportata dai fratelli incappucciati, vestiti con camice bianco. In appresso, la statua restaurata della Madonna dell’Addolorata, sorretta dai devoti, con addosso il suo nuovo abito di colore nero, trapuntato nel davanti da una bellissima composizione d’oro, che dava all’insieme un’aria quasi più di festa, che di lutto. Dietro le autorità civili e militari e a chiudere il lungo e salmodiante corteo del popolo dei credenti. Al termine, la processione, seguita dagli occhi lacrimosi degli anziani e dei malati non autosufficienti affacciati all’uscio o ai balconi, ha fatto ritorno alla rinascimentale ed elegante Chiesa Matrice dell’Assunta per il resto delle funzioni. Domani proseguiranno i riti della vigilia, che si concluderanno nella nottata con la Santa Messa Solenne con la Resurrezione del Cristo al Gloria. Evento, quest’ultimo, un tempo salutato dopo l’improvvisa caduta del panno che, a mo’ di sipario, copriva l’intera scena madre, con strepiti, grida e pianti a dirotto, accompagnati dal suono cupo delle ‘Trèmule’ (piccole tavole con maniglie) e da quello acuto de ‘li striddele’ (piccoli congegni di legno).
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.