
Platea stracolma di pubblico entusiasta, quella tenutasi nel tardo pomeriggio di ieri nell’ampia e moderna palestra del plesso “San Giovanni Bosco”, a Rignano Garganico. Il riferimento è allo spettacolo scolastico “Na chiacchiere tire n’àvete” messa su dalla scuola materna ed elementare per salutare con la lingua materna, ossia il dialetto, l’anno scolastico appena concluso. Da una parte disposto a sedere in buon ordine c’era il pubblico dei protagonisti, ossia gli alunni; dall’altro la folla dei genitori, famigliari ed invitati in genere. Il tutto preceduto dalle autorità istituzionali al completo: il sindaco Luigi Di Fiore, con accanto il parroco don Santino Di Biase, il comandante della locale Stazione dei CC, Antonio Acquaro e la dirigente scolastica Antonella Nunzia Basile, proveniente dalla vicina Sammarco, dove ha sede la istituzione distrettuale.
A cominciare è stata proprio lei, la conduttrice e regista dell’evento, Annalisa Malerba che con altrettanto entusiasmo e voglia di fare ha diretto la manifestazione, coadiuvata dalle colleghe progettiste, Arcangela Ianno, Rachele Bergantino, RosannaVigilante, Luciana Ramunno, Antonio Cozzetti, Maria Lena Patrone ed altre.
Seguendo l’apposito copione, la manifestazione si è snodata man mano con stupende ed originali scene messe su dai piccoli protagonisti con ingenuo amore e tanta tenerezza, coinvolti com’erano da quello che per loro era non tanto una prova quanto un piacevole gioco.
Da qui gli applausi e le variegate condivisioni dei presenti, specie quando si è pervenuti ai canti corali della tradizione dialettale garganica, come “Mo addà ballà lu rizze e la cestunije” o “Li fèmmene de Rignane e dei vari quartieri”, accompagnati con altrettanto savoir faire e coinvolgimento dai fisarmonicisti Francesco Di Carlo, Pierino De Angelis e dal “zichetebu – lavatoio” di Nicolò Gaggiano. Tutto è stato bello e condiviso. Tra l’altro, la scena della consegna, da parte della dirigente scolastica, agli alunni dell’ultimo anno della materna del diploma di promozione alla prima classe Elementare, ricambiata da un bello ed acconciato mazzo di fiori. I piccoli, oltre a giubbotti e vesti con il fiocco rosso avevano un caratteristico e squadrato copricapo “universitario”.
Tra gli esterni, da segnalare l’intervento di Paolo Gentile, già dirigente scolastico di lungo corso accompagnato dalla sua gentile consorte Concetta. Quest’ultimo, perché, tralasciando un po’ la sua funzione di nonno scrupoloso ed affettuoso, si è soffermato brevemente a parlare, in veste di autore, del v. “In dialetto si diceva” e sulla necessità di colloquiare con i ragazzi attraverso la vasta gamma dell’origine delle parole. Scenografia perfetta con tanto di scorcio di case antiche in prima linea, con gli immancabili spogliatoi retrostanti per usi vari.
Ed ora alcune critiche “costruttive”, raccolte qui e là. Scarsi i riferimenti alle esperienze sedimentate in passato della scuola e del paese. E questo perché la biblioteca comunale da decenni è chiusa, né la stessa è stata sostituita da quella scolastica, che pure un tempo era fiorente con decine e decine di pubblicazioni sulla storia locale, sulle tradizioni, sulle “vulgate” di Grotta Paglicci dirette al grosso pubblico (escluse quelle di tipo scientifico di appannaggio dell’Università di Siena), compreso il noto ed omonimo sito internet e il romanzo “Il giornale di scavo” del nostro concittadino onorario, Arturo Palma di Cesnola, ecc., donato al Comune, tramite chi scrive, il figlio Angelo , come pure gli unici giornali pubblicati sul tema., che tanto lustro hanno dato al paese negli ultimi vent’anni, nella ferma convinzione che in questo campo uniti si vince, divisi si perde sempre.
Non bisogna dimenticare, infine, il v. “Natale tra ieri ed oggi” che è da considerarsi una vera e propria miniera di notizie su questa terra e di interviste agli anziani che vanno fin ai primi anni del ‘900, come pure le commedie sul tema rappresentate a scuola dagli insegnanti di allora.
Insomma, ci vogliono libri e cultura per aiutare docenti e scuola a fare bene il loro lavoro pedagogico e professionale, in aggiunta a quello che già fanno motu suo. Sta qui il ruolo dell’Ente pubblico in termini di aiuto e di sostegno!



Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.