
Il deputato Angelo Ciavarella, leader socialista di prima grandezza da ieri mattina non c’è più. È salito al cielo in quel Bari, dove viveva, dopo lo scandalo di tangentopoli, amorevolmente assistito dalla sua seconda moglie. Con lui avevo personalmente parlato via telefono l’ultima volta il 29 maggio 2021, grazie all’intercessione dell’amico comune, Michele Capacchione, di San Ferdinando di Puglia, già dirigente regionale e socialista della prima ora. A risentirlo dopo tanto tempo, avevo provato una viva emozione, perché per me lo scomparso è stato tutto, non solo maestro di socialismo, ma anche amico e un po’ compaesano, in quanto lui era originario di San Marco in Lamis, di cui ho conosciuto e coltivato amicizia anche con i suoi parenti.
Ecco la sua storia di vita e di uomo pubblico del nostro personaggio, messa su all’indomani del nostro “ritrovamento”. Il primo giorno di amministratore comunale e di astro nascente di prima grandezza nel panorama politico pugliese della prima Repubblica Ciavarella lo consegue alle elezioni amministrative del 1958 nella città garganica. Luogo, quest’ultimo, dove nasce e e vive con la famiglia d’origine sino alla maturità, conseguita al termine del quinquennio presso il noto ed eccellente Liceo Classico “Pietro Giannone” del posto.
Scuola che, come risaputo, avrebbe ospitato alcuni decenni dopo anche l’ex- Presidente del Governo, Giuseppe Conte, proveniente dalla vicina San Giovanni Rotondo. Poi si allontana per alcuni anni per seguire i suoi studi universitari in quel di Bologna, da dove si licenzia, dopo i corsi regolari di studi, con la doppia laurea in Lettere e in Legge. Titoli che gli permettono da subito di insegnare nelle scuole superiori prima nei dintorni e successivamente in modo stabile a Foggia.
L’interessato, quando viene eletto nella lista del PSI ha trent’anni compiuti e il partito assieme a quello del PCI è relegato all’opposizione, mentre la maggioranza è costituita dal centro-destra DC-Msi, con sindaco Matteo Giuliani. La coalizione resiste appena un anno. Dopo la fuoruscita della sua ala destra, riveniente dalla civica “il Campanile”, la DC assieme al suo primo cittadino e in sintonia con il dibattito politico nazionale, permette l’ingresso in giunta di un socialista preparato, come appunto lo è il succitato Ciavarella, militante nel partito ormai da un biennio, schierato nella corrente autonomista di Pietro Nenni (dal v. “Il Movimento socialista a San Marco in Lamis” di Michele Galante, 2017). Forse si tratta del primo centro-sinistra con la presenza dei socialisti nella storia italiana. Tuttavia l’esperienza non ha vita lunga. Infatti, naufraga pochi mesi dopo, a seguito della bocciatura della proposta di democratizzazione del Consorzio di Bonifica Montana avanzata dai socialisti.
Trasferitosi a San Severo, nella tornata elettorale successiva il Ciavarella, rieletto consigliere in quel Comune, partecipa come assessore alla giunta del dc Pasquale Iantoschi.
Nel 1971 Angelo Ciavarella è segretario provinciale della Federazione Socialista. Di quel tempo chi scrive conserva alcuni limpidi ricordi della sua possanza scherzosa ed empatica. Dal 1965 faccio parte della FGS e, notato subito per la mia preparazione, vengo assunto come aiutante ‘burocrate’ in Federazione con sede nell’allora centralissima Via Monfalcone ad angolo con il Viale I Maggio o meglio della Stazione. In sede operano i funzionari effettivi, Leonardo De Luca (futuro assessore provinciale e sindaco di Panni), Matteo Impagnatielli e Giuseppe Lombardi. Faccio parte del coordinamento provinciale, assieme a Giuseppe Maccione, foggiano puro sangue, con il quale giriamo in l ungo e in largo l’intera provincia, a tenere, contatti e comizi. Ricordo, quello sostenuto in piazza Municipio a San Severo, dopo una nutrita manifestazione giovanile con corteo sui temi libertari del ’68, giunto al Sud, con qualche anno di ritardo. Ricordo bene, che dopo di me parlò lo stesso Ciavarella, sostenendo ampiamente le mie tesi.
Durante la mia permanenza in Federazione, di solito mi occupo di scrivere le bozze di lettere e manifesti da sottoporre alla visione del Segretario, carica a quell’epoca rivestita appunto dal Ciavarella. Poco tempo dopo, forse in vista di un imminente mio impiego altrove, prende servizio nella struttura con la medesima mansione l’appena diplomato Michele Santarelli, futuro e prestigioso sindaco di San Severo. Egli si fida ciecamente di me e non guarda mai le bozze delle lettere, che io provvedo puntualmente a mettere in bella sulla carta intestata, ribattendo il tutto sulla macchina da scrivere a testina ruotante, come quella stessa che da lì a pochi anni useranno le BR per i loro famosi e truci proclami.
Dopo qualche anno, lascio la Federazione e passo a fare l’animatore culturale presso i Centri Servizi Culturali (in sigla CSC,) appena aperti a Foggia dalla Società Umanitaria di Mil ano. Nel contempo, continuo ad esercitare il mio apprendistato di giornalista, prima nel settimanale La Stampa di Puglia di Walter De Ninno, il futuro capo-ufficio stampa di Craxi e in modo alternato all’Avanti. Preparazione che mi permetterà in seguito di collaborare come corrispondente da Rignano – San Marco de La Gazzetta del Mezzogiorno, garantendomi così fino ad oggi l’iscrizione professionale ( 41 anni)
Continuo a seguire Ciavarella nei momenti salienti della vita del P. ed in ogni dove ed occasione. Tra l’altro, ai congressi nazionali del Partito, quando è deputato in Parlamento e segretario regionale, nonché vice presidente e dirigente di lungo corso dell’Acquedotto Pugliese. L’ultima volta che ci siamo rivisti e salutati di persona risale al 2003 sotto i Portici della sede della Regione Puglia in Via Capruzzi.
Dal canto suo Ciavarella, durante la suddetta telefonata ribadisce di non aver mai dimenticato le sue radici e la cultura locale, non solo sammarchese, ma di tutto il Gargano. Pertanto, ogni suo evento, comprese le elezioni comunali, sono da lui puntualmente seguite, tramite contatti diretti e i giornali in genere, perché vuole che la sua città, quella stessa dei vari Soccio, Tusiani e tanti altri illustri personaggi, continui a partorire talenti indispensabili per la sua crescita e sviluppo e del resto delle realtà di ogni parte del mondo, dove vive ed opera un sammarchese.
Addio, Angelo Ciavarella, San Marco, Rignano, il Gargano, la Capitanata e la Puglia tutta non dimenticherà mai la tua testimonianza di vita ed esempio!
N.B. Nella foto di gruppo: il primo a dx dei cinque in primo piano!

Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.