Ecco l’articolo a firma di chi scrive, riportante la visita di Tusiani al paese vicino, maturata a quanto da lui stesso riferito e suggellata con una apposita lirica, non a caso intitolata “ Se i paesani non mi vogliono, lascio San Marco e me ne vado a Rignano (traduzione in Italiano):
<< Festeggiato anche a Rignano Garganico lo scrittore italo-americano Joseph Tusiani, originario della vicina San Marco in Lamis. L’occasione è stata data dai ragazzi delle elementari e medie del luogo, interessati al progetto lettura, in contrapposizione allo strapotere assunto dall’attuale società dell’immagine e della TV. Siffatto incontro con un autore poliglotta di ben 55 opere e traduzioni (Italiano, Latino, Inglese e Dialetto garganico) di larga fama mondiale è stato accolto con vivo entusiasmo dal numeroso pubblico presente nell’Auditorium della locale Scuola Elementare “P.A.Fania“. Il momento-clou si è avuto allorché il Tusiani ha declamato una poesia in dialetto dedicata a Rignano e contenuta in una sua raccolta intitolata Bronx America, pubblicata nel 1991, un paese dove avrebbe preferito vivere, in caso di rifiuto da parte dei suoi concittadini. Il suo intervento, non previsto dal programma originario, è stato ripetutamente salutato con scroscianti applausi da parte dei ragazzi, dei docenti e dei genitori. Insomma, c’è stata un’accoglienza così spontanea, partecipata e sentita, mai espressa a chicchessia, tanto da far dichiarare ad un certo punto all’illustre ospite, tra lacrime di gioia, che un avvenimento simile non lo dimenticherà mai. Si è, quindi, vivamente compiaciuto per il lavoro svolto e per l’apporto dato dai docenti. Anzi, ha detto di provare una sottile invidia nei confronti dell’impegno e dell’opera educativa portata avanti dai “maestri”. E questo perché è permesso a loro di essere sempre a contatto con una realtà viva, semplice ed innocente, com’ è quella dell’infanzia. Al contrario detesta, per modo di dire, la sua esperienza vissuta tra le aule fredde delle università e a stretto gomito con studenti adulti. Ed è tutto. Antonio Del Vecchio>> ( da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 13 giugno 1997). Si riporta volentieri di seguito la lirica scritta da Alexis, in segno di omaggio-ricordo della sua scomparsa.
Caro Joseph
Ci hai lasciati, ma mai
sei stato così vivo.
Sapevamo che stavi
lì, lontano da noi.
Sapevamo che in cuor
tuo eri in mezzo a
noi. La “ Lettera ma’ mbustata”
ce l’ha rivelato.
Era un vanto parlare di te,
leggere le tue poesie.
Eravamo orgogliosi di
te riverito nel mondo.
Per noi era semplice,
normale parlare con te.
Mai ti sei posto con la
tua grandezza.
Siamo stati fortunati
a vivere nel tuo tempo.
Siamo stati privilegiati
a sentire la tua voce.
Le tue opere daranno
emozioni per generazioni.
Si parlerà di te, del tuo
piccolo paese garganico.
Declameranno le poesie
nel nostro dialetto.
Noi e quelli che verranno dopo
diremo sempre : era uno di noi.
Infinitamente grazie Joseph.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.