Anche a Rignano si festeggia, per modo di dire ‘idealmente’, i cinquant’anni dell’entrata in vigore della legge del 20 maggio 1970 n. 300, meglio nota come Statuto dei Lavoratori.
Lo è negli ambienti socialisti. Perché con essi si ricorda anche il ministro del lavoro, Giacomo Brodolini, sindacalista socialista che assieme a Gino Giugno, docente universitario, pure socialista, misero a punto e portarono avanti la proposta in questione, fino alla sua definitiva approvazione, avvenuta alla Camera dei Deputati, dopo il passaggio al Senato, con il voto favorevole della maggioranza di Centro-Sinistra, cioè di DC, PSI e PSDI unificati nel PSU, PRI con l’aggiunta del PLI, allora all’opposizione. Il resto dell’opposizione, allora, rappresentata in massima parte dal PCI, PSIUP e MSI si orientarono per l’astensione. Va precisato che Brodolini, nonostante il suo sforzo propulsivo, non arrivò al voto, perché deceduto a causa del male oscuro pochi mesi prima. Precisamente l’11 luglio del 1969. La legge , come tante altre riforme, prima e dopo di quegli anni, non ricevette il voto favorevole dei comunisti per sottolineare la sua opposizione, riscontrando di volta in volta delle presunte lacune. Rignano – ci riferisce un antico esponente del Partito di Nenni, Pertini e Lombardi, non poteva non riscontrare questo ricordo, perché la locale sezione era dedicata proprio a tale scopo a “Brodolini”. La struttura, come è noto, ubicato a piano terra dello storico Palazzo Baronale (Vedi Foto), che come tutti sanno, a seguito di Tangentopoli, assieme a tutte le altre dei partiti di Centro-sinistra sparirono per sempre, unitamente agli altri organi rappresentativi superiori, con sommo rincrescimento e nostalgia dei suoi militanti di ieri e forse anche di oggi.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.