Giuseppina Urbano, 91 anni compiuti, ci ha lasciato per sempre, questa notte, nella sua abitazione di Via R.Guttuso, 7, dove da alcuni anni viveva da sola, dopo la morte del marito Carfagna.
Era una donna assai colta di cose nostre legate alla tradizione e alla storia del paese. Pertanto, per molti di noi era la zia che sa tutto, a cui si fa ricorso in ogni evenienza, per chiedere più che notizie, delucidazioni sul passato. Alcuni anni fa, ero un frequentatore assiduo di ‘zia Pina’. Anzi era lei a venire quotidianamente a casa. Lo ero, perché dopo tanti anni di giornalismo lascia e piglia, mi ero finalmente deciso a scrivere un libro sulla mia cittadina, attingendo alla tradizione orale. Lei si mette subito a disposizione e mi fa da Musa nei meandri del magico sapere terra terra o popolare che dir si voglia.
Mi racconta per esempio de l’ombra che uccide, ossia la morte che appare ad un tale che viveva nella solitudine di una masseria a Duanera La Rocca. E poi dello strano omicidio capitato ad un rignanese a Marcivico, della seduta spiritica in una grotta e così via in tante altre situazioni narrative, allorché lei con l’eterno sorriso accattivante sulle labbra ti dava lo spunto per stendere lo scritto della giornata. Al termine della sua ‘narrazione’, lei ti salutava soddisfatta e felice di essersi tolto il peso, come chiamava il suo racconto, trasferendolo a chi di dovere, ossia a chi si preoccupava di comunicarlo e tramandarlo agli altri. Così nacquero con riedizione ed ampliamenti dei miei tanti racconti garganici. Ultimamente pensavo ad una riedizione in un solo volume di tutti i racconti, al cui interno ci avrei messo una foto della mia Musa. Non ho fatto in tempo. E questo mi duole assai, perché per me era una zia “più vera” di quella di sangue. Quando veniva a casa non volevo mai che se ne andasse, perché quando cominciava, arricchiva i suoi racconti con precisazioni e colpi di scena sempre più sapidi. Qualche volta ci parlava pure della passata politica e dei personaggi che hanno amministrato Rignano nel primo Dopoguerra, inquadrandoli nella casella giusta del loro pensiero e comportamento. Quasi quasi avremmo potuto realizzare un vero e proprio libro della memoria su le cose fatte o non fatte negli ultimi settant’anni!.
Addio, zia Giuseppina, ci mancherai tanto, sia come suggeritrice, sia come confidente, sia come affettuosa madre e nonna navigata delle cose della vita.
La direzione e la redazione della presente testata è vicina ai figli Damiano e Pietro, alle loro mogli e nipoti e al resto della famiglia.
Domani i Funerali si svolgeranno, a cominciare dalle 15,30, nella Chiesa Matrice dell’Assunta.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.