Oggi, Festa grande, a Rignano Garganico, in onore della Madonna di Fatima.
E questo a mo’ di ringraziamento per l’ospitalità data alla statua venerata in pompa magna nella rinascimentale Chiesa Maria SS. Assunta, ubicata nel punto più alto del suo ben conservato Borgo antico, di origine e fattura medievale. Dopo la Santa Messa serale, il simulacro è stato portato in processione attraverso le vie principali del paese, preceduto dal clero con il parroco in testa e seguita dal popolo devoto. Per l’occasione balconi e finestre sono stati adornati a festa con palloncini colorati e coperte da letto e lenzuoli ricamati. Domani la venerata statua sarà prelevata dalla medesima cappella mobile per altre destinazioni. Come risaputo, a programmare il tour mariano ci ha pensato l’Opera Maria Immacolata di Forlì, rappresentanza italiana dell’omonimo sodalizio di Fatima. Della singolare ‘visita’ la comunità locale si è detta piuttosto contenta, perché la venerazione della Vergine è una passione antica. Non a caso, compatrono del paese, assieme a San Rocco, è la Madonna dell’Assunta. Non solo. Il riferimento è al culto ultra millenario nei confronti della Madonna di Cristo, venerata nell’omonima chiesetta, ubicata ai piedi della montagna, assai invocata dagli agricoltori e contadini per la pioggia. Anche questa volta, il poeta locale Peppino del Re, non si è fatto pregare ed ha composto la sua ennesima creazione poetica, dedicata alla Vergine. Eccone il testo: << Qual discesa dal cielo sei venuta / di Fatima, o Maria Immacolata! /In Rignano tu sei benvenuta / ognor da tutti tanto venerata./ Con pia fiducia a te noi ricorriamo / che ci ascolti e grazie ci concedi:/ siam figli tuoi e tanto ti amiamo/ devotamente prostrati ai tuoi piedi./ Tutti noi diventiamo pastorelli, / cui Fatima apparisti con amore, / e come far son divenuti puri e belli / così tu tocca pure il nostro cuore. / Lor santità non tardò a venire, / tra gli eletti più cari al Buon Signore, / così noi tutti porta al gran gioire / del Paradiso, u vige sol l’amore. / l’amor che in suo Comandamento, / acchè tra gli uomini sia fratellanza, / il Cristo ci lasciò suo Testamento,/ per salir in Sacro Regno, in esultanza. / “Ave, o Maria”, a Te l’Arcangel Gabriele/ “Ave, o Maria”, Sovrana sì divina,/ Te prega il tuo popolo fedele/ a Te acclama ognor” Salve, o Regina”!>>.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.