E’ sempre più allarme cinghiali a Rignano Garganico. Continuano gli avvistamenti notturni in paese e la gente è sempre più spaventata. Sui social non si placano le proteste, mentre continuano ad arrivare denunce alla nostra testata da parte di rignanesi vittime di sinistri stradali e di danni alle colture. Tutto ciò tra all’indifferenza generale delle istituzioni pubbliche competenti a cominciare dal Comune, dal Parco Nazionale del Gargano, dalla Provincia di Foggia e dalla Regione Puglia.
Il loro è in silenzio assordante che viene amplificato dalle posizioni di animalisti e ambientalisti, che in maniera subdola continuano a controllare il settore contribuendo gli Enti a non intervenire. Pena esposti in Procura e campagne mediatiche contrarie.
La situazione è ormai insostenibile e la gente è stanca.
Anche gli agricoltori sono sul piede di guerra. L’altra notte distrutti intere piantagioni di pomodoro e grano, senza possibilità di recupero del futuro raccolto. I danni continuano ad essere immensi, sia dal punto di vista economico, sia umano.
Purtroppo in assenza di norme nazionali e regionali che tutelano gli umani, va detto, Comune, Provincia e Parco possono fare poco.
I quadrupedi selvatici in questione andrebbero controllati e selezionati con la caccia mirata. Ma come dicevamo ad oggi non è possibile farlo.
Forse si aspetta la morte di qualcuno per intervenire così come accaduto per la faccenda dell’orso nel Nord Italia?
Giornalista, scrittore ed Infermiere. Dirige il quotidiano sanitario nazionale www.assocarenews.it.