E’ l’ora dei piatti tipici, anche a Rignano Garganico. Lo sarà con la carne di capracotta con acqua sale e aromi naturali e della “Musciska”.
Quest’ultima, come risaputo, è carne ovina aromatizzata ed essiccata al sole o, se fresca, arrostita. Tutto questo, grazie alle omonime sagre che si celebrano puntualmente ogni anno, ormai giunte, la prima alla sua 37^ edizione e l’altra alla 28^. Entrambe, che si avvalgono del patrocinio del Comune, dell’Ente Parco e della Regione Puglia, vedranno lo svolgimento martedì 13 agosto, con inizio alle ore 19,00, in Largo Portagrande, all’ombra della torre baronale, di origine bizantina e dell’annesso centro storico e castello medievale. Da rilevare subito che data l’originalità della manifestazione e l’avvio da poco tempo della raccolta differenziata dei rifiuti, la stessa ha avuto il placet regionale, con l’inserimento della stessa nel programma delle ‘ecofeste’ finanziate dal predetto Ente su interessamento del Comune. A curarne la fattiva organizzazione è ancora una volta la Pro Loco del posto, sodalizio riformato di recente nella sua dirigenza e riempito dall’entusiasmo di nuovi ed antichi adepti. Tra l’altro, i giovanissimi Carmine Danza e Donato Pio Palumbo che ne hanno raccolto il testimone con vivo entusiasmo. E questo non a torto. La predetta associazione, negli ultimi anni, aveva perso del tutto lo spirito d’intraprendenza di un tempo, seppure non dimenticando mai di ripetere la suddetta e riuscita iniziativa gastronomica e nel contempo ecologica, considerata sin dall’inizio, assieme all’ormai dimenticata “estemporanea di pittura” sui beni culturali, un vero e proprio “fiore all’occhiello” del “Rignanestate“. La parola promozionale in più c’è l’ha rimessa Pietro Bergantino, dirigente del Consorzio Agrario di Villanova, che è riuscito ancora una volta a radunare attorno a sé una schiera di giovani ed entusiasti collaboratori. “Sono contento – ci ha detto – di poter passare con fiducia l’esperienza del sodalizio maturata nel corso degli anni alle giovani leve, le uniche capaci ed indispensabili a continuare e a far conoscere ad una platea sempre più vasta le tradizioni più belle ed originali del piccolo centro”. In sintonia si è espresso anche il giovane sindaco, Luigi Di Fiore, che ha assicurato sin dall’inizio il sostegno convinto e fattivo dell’Amministrazione comunale. Tanto per la buona riuscita dell’iniziativa, che, a suo dire, aiuta il turismo a crescere. Coralmente l’associazionismo locale taglia corto, ribadendo che l’obiettivo principale dell’iniziativa non è quello di mangiare e di far mangiare, a prezzi stracciati dei gustosi alimenti, ma di invogliare gli allevatori del Gargano a produrre sempre di più e meglio la razza caprino – ovina, che è in via di estinzione, a causa della loro scarsa redditività. Tanto, a loro dire, starebbe accadendo pure per la podolica pugliese, una razza bovina che si tiene in vita, grazie all’allevamento allo stato brado. Perché di questi tempi? Il nostro esperto ci informa che le carni degli anzidetti animali solo nei mesi di luglio – agosto sanno essere commestibili e saporite. Specie la capra. Lo sarebbe per due precisi motivi. Il primo sta nel fatto che l’animale non è più in calore, né fecondabile, l’altro perché si ciba esclusivamente dell’odoroso “sarapugghje” o timo garganico, l’unica erba che resiste alle massime temperature e all’arsura dell’estate,e che cresce tra le rocce più impervie della zona; zona che solo le capre conoscono a menadito. Riprendendo il discorso di cronaca, c’ è da aggiungere che a dare gusto alla “carne di capra” c’è anche il tipo di cottura e le spezie adoperate per insaporire il tutto. Ma su questo vige il più completo segreto da parte degli addetti ai lavori. Si sa soltanto che il lesso viene fuori dopo molte ore, cucinato in grosse pentole alimentate a lento fuoco. Le porzioni di entrambi i piatti, come per il passato, saranno servite a caldo in appositi contenitori e accompagnate da pane locale. Il tutto sarà innaffiato con un boccale di vino, pure del posto. Quest’anno, per finire, ci sarà sul palco il complesso “Unza Unza band” ad allietare la serata con il suo variegato programma canoro-musicale. Buon appetito!
N.B. In caso di maltempo la manifestazione vedrà il suo svolgimento al coperto.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.