Uno dei simboli della nostra civiltà contadina di antica tradizione che resiste ancora è “la salsa di pomodoro in casa”. In Puglia, ancora oggi, sono diverse le famiglie che la preparano con passione e dedizione maanche chi è emigrato dall’altra parte del mondo ha portato con se in valigia le “tradizioni pugliesi”.
Negli Stati Uniti, nella grande America, sono molte le famiglie che si riuniscono attorno alla bollitura delle bottiglie piene di oro rosso. Lo dimostrano le foto del sig.Micheal Pasquale Freschi della comunità di emigranti molfettesi del New Jersey.Micheal, giovanissimo di terza generazione, ci racconta l’esperienza vissuta, un’occasione per riunire soprattutto parenti e amici, nonni e nipoti per preparare la salsa tradizionale. A dirigere i lavori, solitamente, sono le donne di casa, la nonna e la mamma, pronte ad impartire gli ordini: lavare i tini, i pentoloni, preparare tavoli, tovaglie, strofinacci, mestoli, bacinelle, macchinetta e a lavare centinaia di vasi di vetro. Diversi quintali di pomodori a seconda della grandezza del ripostiglio della famiglia o delle famiglie. Si respira l’aria di Puglia diversi ordini vengono detti in “dialetto”, ognuno ha il suo compito preciso, il mio impegno è stato lavare i pomodori. La mamma ha provveduto a metterli a bollire e, una volta raffreddati, la nonna e la zia li passano alla macchinetta, li travasano, li chiudono per poi sistemarli nel pentolone per l’ultima bollitura a fuoco lento. Davvero tutto perfettamente organizzato. Profumi, aromi mediterranei, che riportano a la Puglia , sempre nel cuore. I genitori raccontano tutte le rinunce effettuate dai nonni che hanno lasciato, tanti anni fa, la loro terra d’origine per poter avere un futuro più sicuro qui in America, nella città di Hoboken. Oggi queste tradizioni si mescolano ma resistono nel tempo. “Solo due anni fa ho visto per la prima volta Molfetta, un desiderio enorme, è stato come un sogno, – a parlarci è Micheal – ma tutto troppo veloce, i giorni passavano troppo in fretta, ho conosciuto gente meravigliosa, e ho avuto la fortuna anche di vedere Molfetta dall’alto, si perchè sono salito sul faro del porto, grazie a Roberto Pansini, Presidente dell’Associazione OllMuvi, ai più conosciuta come I Love Molfetta,sono riuscito a scattare delle foto uniche delle due torri del Duomo di San Corrado, che conoscevo solo dal quadro che abbiamo in casa. Oggi faccio parte della società della Madonna dei Marti di Hoboken, sono orgoglioso delle mie origini, mi impegno per contribuire a far andare avanti la meravigliosa festa che facciamo qui a settembre, ho aperto una pagina Facebook che invito tutti a seguire cliccando qui Società Madonna dei Martiri , e faccio i complimenti all’amico di tutti Roberto Pansini per il suo progetto #ilovemolfetta che riesce davvero a raccontare il bello di Molfetta e dei suoi emigranti sparsi nel mondo: nevergive up!” Conclude Michael:”ci vediamo presto in Puglia. (John Rocco Ferrara)
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.