Taglio del nastro per l’arco dell’architetto Antonio Pio Saracino, a San Marco in Lamis.
Lo stesso che sta a simboleggiare un altro tratto singolare dell’identità sammarchese sorge accanto alla centralissima Piazza Madonna delle Grazie, là dove confluiscono tutte le strade da e per la città. Tra le quali anche la Statale 272, alias Via Sacra Langobardorum , che porta al Santuario di San Michele in Monte Sant’Angelo e in tempi più recenti alla tomba di San Pio in San Giovanni Rotondo. A promuovere l’iniziativa è l’Amministrazione Comunale, retta dal sindaco Michele Merla, unitamente ai Lions Club del posto, che ci ha messo l’idea, rappresentato per l’occasione dal presidente Luigi La Porta, maestro musicista di fama e già direttore del Conservatorio di Foggia. Stando all’apposito comunicato stampa diffuso dall’Ente pubblico in ogni dove, la manifestazione odierna sarà preceduta da un convegno sul tema, che avrà inizio alle ore 18.00 in poi nella Villa Comunale, dove si alterneranno sul podio autorità ed esperti della materia, moderati dall’assessora al ramo, Meriligia Nardella. “ E’ un’opera di grande impatto per la nostra cittadina – si stigmatizza nell’anzidetto comunicato- che costituisce motivo di orgoglio per tutti i suoi abitanti”. E questo non a torto. L’architetto Saracino (classe 1976, laureato alla Sapienza di Roma) è considerato uno degli architetti più creativi ed originali del mondo. A quanto si legge nel suo ‘curriculum’ – “Le sue opere si trovano in importanti Musei, da quello di Arte e Design di New York (dove vive) al Powerhouse Museum di Sydney. È anche autore del Monumento celebrativo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia collocato nel 2011 a Cordoba (Argentina). Vanta altresì due opere che sono collocate nel Bryant Park al centro di New York chiamate THE GUARDIAN: eroe e super eroe. L’Arco che si inaugura rappresenta, oltre al suo genio, soprattutto l’attaccamento alla sua terra d’origine”. Ed è per questo che nel corso della manifestazione lo stesso sarà omaggiato dall’autorità comunale del “Premio Fracchie”, riconoscimento già attribuito nel 2016, ma consegnato ora, data la sua salutata ed empatica presenza. Con l’occasione sarà presentato anche un libricino al cui interno sono contenute informazioni sul significato dell’opera dell’architetto e sul suo percorso artistico. Sempre in Villa Comunale, seguirà il Concerto dell’Orchestra di Fiati del M° Claudio Bonfitto. Sempre sul luogo deputato a tale scopo c’è da aggiungere che è quello più idoneo, perché proprio qui sarebbe sorto il primo nucleo cittadino, a partire dall’anno mille, forse a scoprirne l’importanza vitale siano stati propri i pellegrini diretti a San Michele E questo vuoi, per l’acqua che qui si depositava nelle sue viscere per via del passaggio del Torrente Jana, vuoi per l’aria salubre e i suoi floridi boschi. A questi pregi man mano che passarono gli anni e i secoli vi si aggiunsero altri che contribuirono allo sviluppo vertiginoso della popolazione, specie nel settecento e nell’Ottocento, quando addirittura il centro era diventato il terzo della provincia. Quindi, ben venga questo monumento che allarga ed abbellisce i caratteri identitari di essa. Da non dimenticare che negli anni due mila del medesimo luogo si occupò anche l’Amministrazione Tenace che portò sul posto e si servì di un altro importante tecnico di valenza mondiale, come l’architetto Paolo Portoghesi, che col suo progetto- intervento cercò di abbellire la Piazza con la costruzione di una bellissima fontana. C’è di più negli anni prossimi al 1970, dopo una infinità di polemiche fu realizzata la cosiddetta fontana ‘a cococcia’, cioè simile alla zucca vuota per contenere il sale. Ecco un passo al riguardo stralciato dal libro di Giovanni Cammerino, “Coppe della Rosella” che ne parla: <<Pare che alla base delle discordie intestine ci fosse la fontana, soprannominata da alcuni consiglieri comunali democristiani “Cococcia a fiasco” da altri “soprammobile”. Comunque sia, la giunta retta da Napoleone Cera cadde in breve tempo. Al ricambio, ne assunse la guida Angelo Cursio…Ci fu subito un certo risveglio, in termini di lavori pubblici, oltre alla fontana in parola, fu rafforzato il monumento al Milite ignote, sistemata la fontana della villetta, donata da Michele Leone, e tantissime altre strade cittadine, rendendo bello e vivibile , l’intero “piano”, che si prospetta ancor oggi”. Va precisato che il tutto è organizzato nel rispetto delle norme anti-Covid con l’obbligo della mascherina, della misurazione della temperatura corporea e del distanziamento sociale.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.