Rignano piange la scomparsa di un esponente illustre dell’emigrazione degli anni ‘60, in Francia. Si tratta di Grazia Nardella, classe 1929, moglie di Antonio Coco, detto il “sammarchese”, scomparso anni or sono, e madre di Maria e Donato Coco. Quest’ultimo, come noto, è uno dei più affermati designer automobilistici del mondo. avendo progettato e firmato modelli andati a ruba nel corso di questi anni, per conto della Lotus, della Ferrari e ancor di più per la Citroen.

La donna è deceduta, ieri sera, nella sua casa di Via Carducci, amorevolmente assistita dai figli e rispettivi partner. Lo stilista aveva qui la sua residenza stabile, dopo il suo pensionamento, avvenuto pochi anni fa per ragioni di età e famigliari. La famiglia Coco, assieme ai figli Maria (8 anni) e Donato (5) era emigrata agli inizi del 1959 con destinazione Besancon (Francia).

Qui Donato compì i primi studi professionali, quindi l’Accademia. Successivamente si laureò in Ingegneria e Architettura a  Miami (USA) e in “auto-motive” a Londra. Per circa 20 anni operò per conto della Citroen , firmando i noti modelli: Zx, Saxo, C1,C2, C3, C5, Picasso, ecc. Passerà, poi, come accennato alla Ferrari, dove resterà per cinque anni, regalando altri modelli per il pubblico selezionato, e infine alla Lotus fino al pensionamento, dove avrà come compagno di pubblicità il grande fotografo Rancinan. Addirittura, quest’ultimo, è stato suo ospite per qualche giorno qualche anno fa. In tale occasione, oltre che ammirare il panorama mozzafiato, ha visitato il Museo Paleolitico di Grotta Paglicci, promettendosi di fare ammirare le fotografie scattate al mondo intero.

Il designer Coco ha ricevuto riconoscimenti pubblici in ogni dove. Tra l’altro, il disegno dell’auto del futuro, premiata dalla Premier inglese Tachter, il “Trophée du Design” da parte de l’Automobile Magazine, “uomo dell’anno” per la Quattroruote; Premi “Regione Puglia” e “Rignanesi nel mondo”, ecc.

Quella dei Coco – Nardella è una famiglia all’antica, con legami assai stretti tra i suoi componenti. Lo spiega l’emigrazione, come pure il rientro in paese e la scelta di residenza di Donato, che per amor di mamma, anzi ché godersi la sua notorietà altrove ha preferito restare in un piccolo paese, come Rignano. I funerali hanno avuto luogo oggi, alle ore 15.30, nella rinascimentale Chiesa Matrice dell’Assunta,  officiati dal parroco, Don Santino Di Biase. Momento clou, al termine della funzione: il discorso -ricordo” tenuto  con accenti commossi  da una sua nipote, accolto dai fedeli con altrettanto commozione.   Subito dopo la benedizione di rito la salma è stata traslata e tumulata presso il locale Cimitero.

La Direzione della presente testata esprime ai figli Maria e Donato, ai rispettivi congiunti e nipoti, alla sorella Virginia e marito Alessandro Marino (emigranti di lungo corso anche loro), la più stretta vicinanza e condivisione del dolore.

Addio, Grazia, sei stata una grande donna (chi scrive ricorda le tue arrabbiature quando ti venne meno il marito in ospedale) e una grande madre, ricambiata in affetto dai tuoi figli, la comunità non dimenticherà mai l’esempio di vita che ci hai lasciato! Che Dio ti abbia in gloria!

Di Antonio Del Vecchio

Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.

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