Accolta con giubilo anche a Rignano Garganico, il più piccolo Comune dell’Ente Parco, la notizia della firma del Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo) di Capitanata firmato in Prefettura dal Premier Giuseppe Conte.
E questo non a torto. Nel documento, infatti, una consistente fetta di questi soldi, ammontante complessivamente a 280 milioni di euro (con investimenti doppi), permetterà l’avvio di 43 cantieri di lavori. Tra questi c’è anche progetto di sistemazione radicale della pedegarganica, una delle arteria più importanti della zona. Infatti, dipartendosi dalla città di Apricena e arrivando alla super strada Foggia Manfredonia, la stessa serve un ampio bacino di utenze e strade su gomma da e per il Promontorio. La firma è stata salutata da un coro di consensi da parte dei rappresentanti istituzionali. Tra essi c’era anche Giovanni Battista Eligio Terrenzio (vedi foto), presidente del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, nonché attivo imprenditore che opera nella piana rignanese, assieme al suo compagno di cordata Gianpietro Ricci e ad altri operatori, impegnati nel campo delle produzioni agricole tradizionali, anche in quelle di trasformazione dei prodotti agricoli e di esportazione (pomodoro, asparagi, brocoletti, finocchi, ecc.). Gli occhi dei presenti erano tutti fissi sul Presidente, trascinati com’erano da sentimenti di stima e di orgoglio, come uno in cui si ripone fiducia a prescindere dalle appartenenze di tipo politico o di credo personale. Non a caso Conte, figlio adottivo di San Giovanni Rotondo e studente liceale sammarchese, è il secondo Capo di Governo ad aver rappresentato la nostra provincia, dopo Antonio Salandra, figlio emerito di Troia. La simpatia nei suoi confronti, dapprima pressoché nulla, è andata, poi, man mano crescendo a seguito del suo equilibrio e signorilità dimostrato a livello nazionale ed europeo. Tutto questo, a prescindere dal movimento 5 Stelle, da cui era stato partorito. Secondo alcuni osservatori politici della zona, Conte, se sarà candidato alle prossime elezioni politiche, prenderà oltre ai voti del suo movimento, soprattutto quelli di tipo personale, in quanto rivelatosi un vero e proprio grande leader. L’unico rimpianto per la sua uscita di scena riguarderebbe, sempre secondo i medesimi osservatori locali, la mancata partenza del secondo giro di finanziamenti del Cis in parola, come preannunciato dallo stesso Conte nelle settimane scorse. Perché con lo stanziamento di altri soldi, si sarebbe potuto finanziare anche l’eventuale progetto di sistemazione museale del famoso sito paleolitico di Paglicci e la ripresa degli scavi bloccati al 2004 con l’uscita di scena di Arturo Palma di Cesnola, trentennale direttore degli scavi e conoscitore di preistoria paleolitica tra i più insigni del mondo, scomparso il 9 luglio u.s. nella sua Fir
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.