La Città di San Marco in Lamis, l’intera Azienda Sanitaria Locale di Foggia e i Comuni del Gargano hanno reso omaggio ieri sera al Dr. Antonio Raimondo Pettolino, medico psichiatra, uomo di cultura e politico di sinistra.
E’ stata quella di ieri una manifestazione unica e piena di emozioni. In centinaia hanno voluto offrire il loro omaggio ad un medico che non c’è più, ma il cui ricordo riempie ancora i cuori e le menti di tanti.
L’evento in due battute.
Solenne intitolazione al dottor Antonio R. Pettolino, scomparso nell’ottobre del 2020, del servizio Territoriale di Salute Mentale di San marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. I meriti che Antonio, per gli amici Tonino, ha avuto nel campo della psichiatria sociale e comunitaria nel nostro territorio sono stati enormi, rivoluzionari, e nella giornata di ieri sono stati tutti ricordati nei vari interventi che si sono succeduti.
Pettolino, però, non era solo un sanitario ed un politico noto, ma un uomo e un padre eccezionale, così come hanno testimoniato le figlie Maria Lea, Mariangela e Maria Carolina, la moglie Marilena Soccio, gli altri familiari, tra cui la sorella Maria Colomba e il fratello Giancarlo, gli amici e i colleghi, che lo hanno amato in vita e che lo amano ancora nonostante il suo trapasso ultra-terreno.
La proposta dell’Asl di Foggia e l’impegno del direttore generale Antonio Nigri.
Nei giorni scorsi la Asl Foggia aveva deliberato l’intitolazione “per onorare la memoria di un eccellente psichiatra del territorio e innovatore per la lotta al pregiudizio e all’esclusione sociale delle persone con malattia mentale, per la lotta allo stigma”.
Scomparso il 23 ottobre 2020 all’età di 71 anni, dopo la laurea in Medicina si era specializzato in psichiatria. Aveva studiato le tecniche Basagliane. Infatti, il dottor Pettolino, per tutti Tonino, nei primi anni Novanta (quando a Foggia era ancora attico l’ospedale psichiatrico) è stato uno dei più fermi sostenitori della cosiddetta legge Basaglia (la n.180 del 1978), quella che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio istituendo i servizi di igiene mentale pubblici.
Nel 1993 aprì il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura presso l’Ospedale Umberto I di San Marco in Lamis (poi trasferito presso l’ospedale di San Severo) divenendone il primario. Questa fu una delle prime esperienze, a livello nazionale, di reparto ‘no restraint’, ovvero di reparto in cui è assolutamente vietata ogni forma di contenzione fisica e dove si pratica costantemente l’umanizzazione delle cure e delle relazioni tra operatori ed utenti.
“È stato, di fatto il fondatore dell’assistenza psichiatrica territoriale nell’area garganica ed è stato, fin dall’inizio, il protagonista della lotta per la ‘deistituzionalizzazione’ dell’Ospedale Psichiatrico di Foggia”. Infatti già nel 1984, convinto della necessità di applicare il modello della psichiatria di comunità e di quella sociale, lasciò l’ospedale psichiatrico Santa Maria di Foggia (Opera Don Uva), dove aveva iniziato a lavorare da giovane medico, per andare ad aprire il primo servizio pubblico di psichiatria territoriale (il centro di igiene mentale) nel Comune di San Marco in Lamis.
Presenti all’evento in Biblioteca Comunale oltre al già citato Antonio Nigri anche i sindaci di San Marco, Michele Merla, Rignano Garganico, Luigi Di Fiore, San Nicandro Garganico, Matteo Vocale, e San Giovanni Rotondo, Michele Crisetti. A moderare i lavori il capo-ufficio stampa dell’ASL Anna Russo.
Il foto-racconto:
Giornalista, scrittore ed Infermiere. Dirige il quotidiano sanitario nazionale www.assocarenews.it.
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