Ritorna in lizza per le regionali Antonello Soccio del Partito della Rifondazione Comunista. Si candidata nel movimento Lavoro Ambiente Costituzione, che raccoglie oltre al PRC, anche il Partito Comunista Italiano e Risorgimento Socialista.
Con Antonello Soccio tornano a parlare di sé i colori e i punti di forza del Partito della Rifondazione Comunista in provincia di Foggia e nel Gargano. Lo fanno con una lista unitaria con Pci e Socialisti di Sinistra, sospinti dalle parole d’ordine nel programma e nel simbolo: “Lavoro, Ambiente e Costituzione”. A guidarla, in veste di candidato Presidente è Nicola Cesaria, brindisino di 60 anni, insegnante e segretario regionale del PRC.
Il Soccio non è nuovo alle competizioni elettorali avendo corso negli ultimi decenni in quasi tutte le tornate e a qualsiasi livello, avendo ricoperto costantemente la direzione provinciale del partito locale e nazionale. Ecco in breve il suo excursus vitale e politico. Egli nasce a Roma nel 1961, da padre di origine rignanese e madre sammarchese.
Infatti, il papà Pierino, prima di emigrare nella Capitale, era un giovane assai noto ed attivo in paese, avendo diretto, tra l’altro, i vari cantieri di lavori pubblici condotti dal Comune in quegli anni di fame dura e di sacrifici del primo dopoguerra.
Qui, il nonno di Antonello conduceva un emporio alimentare piuttosto avviato e frequentato. Sin dal suo matrimonio il nostro protagonista, di presenza e dibattiti attivi nel campo politico garganico, vive a San Marco in Lamis assieme alla moglie e a due figli.
É impiegato presso la direzione amministrativa dell’Ospedale di Casa Sollievo della Sofferenza. Iscritto da giovanissimo al PCI, al suo scioglimento nel 1991 aderisce a Rifondazione Comunista di cui diventa segretario cittadino, poi segretario provinciale dal 2009 al 2017. Attualmente è componente della segreteria regionale e del Comitato Politico Nazionale. Sempre per Rifondazione ha ricoperto gli incarichi di assessore e Consigliere comunale.
“Nel caso di elezione – ci dice Soccio – mi batterò esclusivamente perché in Puglia si sviluppa il lavoro in tutti i settori. E questo per fermare la fuga dei giovani e rendere la nostra società sempre più libera e giusta, salvaguardando i diritti dei lavoratori”.
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